Definizione di morale
Etimologicamente la parola deriva dal latino moris, la cui traduzione sarebbe la solita, quindi e sebbene la maggior parte delle persone usi i termini morale ed etico in modo intercambiabile e non sia neanche male, morale è più associata ad azioni concrete e pratiche, ad esempio, Potrebbero esserci costumi o costumi corretti o non corretti, come dare il posto a una persona anziana, disabile o incinta sui trasporti pubblici, per illustrare più graficamente il primo caso e non rispondere a un saluto che sarebbe il caso del abitudine sbagliata.
La moralità, come abbiamo detto, è strettamente legata all'azione, mentre ogni azione umana avrà un impatto nella sfera sociale, producendo un qualche tipo di conseguenza che può essere positiva o negativa e per questa situazione sarà che un'azione sarà giudicata buona o così male, come appropriato, dal resto della società, ecco perché è necessario per la felice e sana convivenza di un gruppo, che esiste questo tipo di guida prestabilita di azioni buone e cattive in modo tale che ogni individuo che viene fuori nel mondo sapere da che parte decidi di essere.
Quest'ultima cosa di cui parlavo si chiama moralità oggettiva, perché indipendentemente dal fatto che l'individuo voglia rispettarli o meno, queste norme morali esistono, esistono nonostante lui e le sue azioni.
Seguendo tutte queste determinazioni che esprimiamo sopra, ne consegue che spetta a ciascun individuo scegliere quale percorso vorranno seguire, quello che si conforma ai regolamenti morali del luogo in cui vivono, o di ribellarsi contro di esso, ma attenendosi alle conseguenze negative che questo ovviamente avrà, come la discriminazione o l'isolamento che sarà causato dal resto della comunità a cui appartiene.
Come l'etica, un concetto che ha anche un posto qui nella definizione dell'ABC, la moralità era già oggetto di studio, attenzione e insegnamento nell'antichità da parte di grandi pensatori come Platone, Aristotele, Socrate, Pitagora ed Epicuro, tra gli altri.