La parola prassi deriva dal greco e significa pratica. Il concetto di pratica deve essere inteso in opposizione al concetto di teoria.

La distinzione tra teoria e prassi

Nel linguaggio ordinario, la teoria e la prassi sono idee diverse e allo stesso tempo complementari. Pertanto, una conoscenza è teorica quando viene presentata da concetti, formule, principi e schemi lontani dalla dimensione quotidiana. La prassi o pratica è l'incarnazione concreta della teoria, cioè la sua esecuzione attraverso una procedura.

Se pensiamo alla conoscenza matematica, abbiamo a che fare con la conoscenza teorica, ma attraverso la matematica possiamo risolvere situazioni reali e pratiche. Nel contesto dell'informatica, molti utenti imparano a operare con diversi dispositivi semplicemente esercitandosi, ma ciò è possibile perché nel linguaggio dell'informatica esiste una teoria generale. Questi due esempi si riferiscono all'interdipendenza tra prassi e teoria. In questo senso, ogni prassi presuppone una teoria e tutta la teoria ha una proiezione pratica.

Praxis come concetto filosofico

Per i primi filosofi greci l'idea della prassi poteva essere applicata a tutte le attività umane non contemplative o teoriche. In altre parole, la filosofia greca distingue tra processi intellettuali e processi materiali. Pertanto, un matematico greco che ha studiato le forme geometriche ha svolto un compito teorico, mentre un vasaio ha completato un'attività pratica.

Il concetto di prassi fu assunto da alcuni filosofi marxisti, che coniarono il termine "filosofia della prassi"

Per i pensatori marxisti, la prassi umana (ad esempio lavoro o relazioni sociali) costituisce una fonte essenziale di informazioni per costruire un approccio teorico. Per il marxismo, i postulati teorici devono connettersi con la realtà delle cose, con la prassi.

L'idea della prassi è molto presente in una corrente di filosofia, pragmatismo. Questa tendenza si è sviluppata soprattutto negli Stati Uniti nel corso del XX secolo. I principi fondamentali del pragmatismo sono i seguenti:

1) la conoscenza o la verità su qualcosa non può ignorare i suoi effetti pratici e

2) la verità su una questione o un giudizio morale implica necessariamente una valutazione della sua utilità concreta. In questo senso, i filosofi di questa tendenza evitano le posizioni intellettuali e comprendono la riflessione filosofica come uno strumento al servizio della vita.

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