Definizione di parole di culto

Nel linguaggio ordinario, la cosa più importante è che la comunicazione sia efficace, cioè che gli oratori si capiscano. In alcuni contesti, le persone usano parole insolite. Sono le parole colte. Sono quei termini che si distinguono per il loro scarso utilizzo. Sono tipici delle persone accademiche e dei campi accademici e altamente specializzati.

Nella comunicazione quotidiana e quotidiana non è necessario usare parole educate (chiamate anche cultismi). Se qualcuno lo fa in modo ingiustificato, è possibile che sia considerato una persona pedante, cioè abbia un atteggiamento altero, poco vicino ed elitario.

Non esiste una regola su quando usare parole educate e quando no. Il suo corretto utilizzo dipende dalla situazione degli altoparlanti. In un atto accademico (la presentazione di una tesi di dottorato, ad esempio) è necessario utilizzare i cultismi, poiché la conoscenza specifica implica una terminologia specializzata, che è poco frequente nella vita quotidiana. Nella sfera professionale si usano anche parole educate, poiché è necessario trasmettere rigore e precisione quando si spiegano le informazioni. Questo è ciò che accade spesso in medicina, in cui gli specialisti di ogni ramo devono usare un vocabolario molto tecnico e i pazienti non ne hanno familiarità. Per questo motivo, quando andiamo nell'ambulatorio, gli chiediamo di spiegarci in modo semplice il nostro problema di salute.

La stessa idea può essere espressa in molti modi. In modo semplice, con parole semplici che sono comprese dalla stragrande maggioranza o, al contrario, con parole istruite. In quest'ultimo caso, chi parla può avere un problema se il suo interlocutore non conosce il significato dei cultismi. Per evitare queste situazioni spiacevoli, è conveniente limitare le parole colte a situazioni molto specifiche.

Un'altra delle peculiarità dei cultismi è che a volte c'è confusione sul fatto che lo siano davvero o meno. Qualcuno può dire che una parola viene coltivata (ad esempio l'aggettivo ritirato) quando in realtà sembra strano perché ha un vocabolario basso.

Ci sono termini che possono essere considerati come sette: terrificante (terrificante), insipido (con poca grazia), superfluo (che abbonda molto) o epiteto (aggettivo). Un altro caso evidente di cultismi è l'uso dei latinismi: alter ego, cogito, culmen o desideratum. Queste sono parole che non dovrebbero essere usate frequentemente, a meno che il contesto non lo giustifichi (ad esempio, un incontro di insegnanti di latino).

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