Definizione di frattale
Fu proprio Mandelbrot a coniare il termine frattale dal termine latino fractus (rotto) negli anni '70. Ed è che la principale caratteristica che definisce i frattali è proprio la loro dimensione frazionaria. A differenza di punti, superfici o volumi, non hanno una dimensione intera, ma si spostano in numeri non interi come 1, 55 o 2, 3.
D'altra parte, è interessante ricordare che i frattali autentici sono ancora un'idealizzazione. Gli oggetti reali sono prodotti su scale finite, quindi non hanno quella quantità infinita di dettagli che i frattali offrono a determinate scale. Si deve quindi comprendere chiaramente che nessuna curva al mondo è in definitiva un vero frattale.
Perché usare i frattali?
I frattali emergono in contrasto con i limiti che la geometria euclidea tradizionale presenta, ciò che divide il mondo in piani, superfici o volumi. La natura è piena di oggetti che non sono facilmente descritti da questa geometria; le montagne, gli alberi, i bacini idrologici, ... sono troppo complessi per questo modo di vedere il mondo.
Pertanto, la geometria frattale propone un modo diverso di descrivere la realtà, adattandosi meglio alle complicazioni che la natura presenta.
Storia dei frattali
Il termine frattale è relativamente moderno, poiché sono trascorsi appena quattro decenni da quando è stato impiantato dal Dr. Mandelbrot durante i suoi esperimenti relativi allo sviluppo del computer digitale alla Yale University.
Da allora, la geometria frattale è stata uno dei campi all'avanguardia della matematica contemporanea, grazie soprattutto all'inclusione dei computer di ultima generazione nello sviluppo di nuove teorie.
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