Definizione di accento enfatico
Nella comunicazione orale questo fenomeno è facilmente identificabile, perché con il tono della voce possiamo esprimere se stiamo interrogando o esclamando.
Tuttavia, nella lingua scritta è necessario comunicare in qualche modo che tipo di messaggi emettiamo. Pertanto, l'accento enfatico consiste nello specificare con una tilde o accento che stiamo ponendo una domanda o esclamando.
Lo standard ortografico nell'accento enfatico
Nella frase "Non capisco perché non l'hai spiegato" la parola perché esprime l'idea di causalità. D'altra parte, nella frase "Non capisco perché non l'hai spiegato" la parola "perché" è separata e con un accento perché è una domanda. Nella seconda frase c'è un'enfasi sul messaggio, che è indicato dall'accentuazione della parola. L'accento enfatico è usato solo in parole come cosa, quando, come, dove, perché, chi o cosa chiedere, o chiedere.
Con queste parole accentate si possono porre domande sia dirette che indirette. Ad esempio, "come vuoi farlo?" Sarebbe un modo diretto di chiedere e "dimmi come vuoi farlo" sarebbe un modo indiretto di porre lo stesso tipo di domanda.
In breve, in tutti quei casi in cui una parola è enfatizzata, è necessario specificarla con la presenza di una tilde. Questa regola di accentuazione rende possibile la differenziazione dei significati e facilita la lettura completa di un testo. I segni di punteggiatura (? E ¡) e il contesto del messaggio ci forniscono le informazioni necessarie per usare correttamente lo stress enfatico.
Da non confondere con l'accento diacritico
L'accento diacritico rende possibile differenziare parole come sempre di più, lo so e lo so, io do e di, se e sì, io e me, ecc. Se prendiamo la parola tu come riferimento, può avere un accento diacritico se è un pronome personale (dimmelo tu), ma non lo è se è un aggettivo possessivo (la tua valigia si è rotta).
Foto 2. Maria Starus