Colori primari e secondari: definizione, concetto e cos'è

I colori primari sono quelli che non possono essere ottenuti mescolando nessun altro e, in questo senso, sono noti come colori singoli. Giallo, blu e rosso sono quelli che hanno questa caratteristica.

Invece, i colori secondari sono quelli che possono essere ottenuti dalla combinazione di due colori primari. Ad esempio, l' arancione è secondario, poiché si ottiene mescolando rosso e giallo e lo stesso accade con il verde, che si ottiene dalla combinazione di giallo e blu.

I tre colori primari sono facilmente riconoscibili in natura

Il rosso si trova nei fiori, il blu nel cielo e il giallo in alcuni animali. L'insieme di colori diversi dai colori primari deriva da una combinazione di rosso, blu e giallo. In altre parole, dalla miscela di due primarie otteniamo un colore secondario.

La diversità dei toni intorno a noi deriva dai colori primari, che sono visibili dal ruolo della luce. Colori come il viola, l'arancione o il verde sono alcuni esempi di chiamate secondarie.

Colori terziari

Se un colore primario è combinato con uno secondario, il risultato finale è terziario. Se uniamo rosso e arancione, ottieni un arancio rossastro. Se mescoliamo l'arancione con il giallo, il risultato è giallo arancio.

Teoria del colore e modelli di colore

Dai diversi colori e le loro diverse combinazioni abbiamo la possibilità di creare immagini associate a idee o sentimenti. Il colore è inteso come l'aspetto delle cose a causa delle diverse qualità della luce. Va notato che i nostri occhi percepiscono solo i colori che sono riflessi negli oggetti dall'azione della luce. Questo perché i raggi del sole contengono tutti i colori dell'arcobaleno mescolati e questa miscela è conosciuta come luce bianca.

Quando la luce bianca colpisce un oggetto bianco, l'oggetto non assorbe la luce, ma se questa luce colpisce un oggetto nero, quell'oggetto assorbe tutta la luce e quindi possiamo osservare il suo colore nero. In breve, il bianco è la miscela di tutti i colori dell'arcobaleno e il nero è l'assenza di luce.

Esistono due modelli di colore: luce o pigmento

I primi sono noti come RGB perché si riferiscono a rosso, verde e blu in inglese (rosso, verde e blu) e sono quelli normalmente utilizzati nei media virtuali (computer, tablet, telefoni cellulari ...).

Quelli di pigmento, corrispondono agli acronimi CMYK in inglese, che si riferiscono a ciano, magenta, giallo e alla lettera k che si riferisce al nero come colore chiave (la miscela dei primi tre colori risulta in nero).

Foto: Fotolia - kesipun / Luis

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