Qual è il primo mondo
L'indice di sviluppo umano o HDI è l'indicatore utilizzato per determinare la prosperità di una nazione
Affinché il concetto di First World non sia soggettivo, l'HDI viene utilizzato come riferimento statistico. Questo indice si basa sui seguenti parametri: aspettativa di vita, tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta e PIL pro capite.
Sebbene l'HDI vari nel tempo, ci sono un certo numero di nazioni che negli ultimi decenni fanno parte del primo mondo: Australia, Norvegia, Svizzera, Danimarca, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Giappone, Germania, Svezia o Corea del Sud Se prendiamo come riferimento le nazioni sopra menzionate, possiamo vedere una serie di elementi in comune:
1) un sistema economico capitalista,
2) un alto livello industriale e tecnologico,
3) indicatori sociali avanzati (ad esempio, bassi tassi di analfabetismo, protezione sociale e accesso al tempo libero),
4) libertà di espressione e
5) pluralismo politico.
I problemi dei primi paesi del mondo
La disoccupazione, la mancanza di cibo e la violenza nelle strade sono incompatibili con la prosperità economica di una nazione. I cittadini che vivono in un paese del primo mondo hanno una serie di problemi che, dal punto di vista del terzo mondo, potrebbero sembrare ridicoli.
Alcuni di questi sono: libero accesso al wi-fi, obesità infantile, mancanza di frutta nelle mense scolastiche, grandi bottiglie o borse di studio insufficienti per studiare all'università.
La Corea del Sud è un esempio di un primo paese del mondo che 50 anni fa faceva parte del terzo mondo
Alla fine della guerra di Corea nel 1953, il paese fu diviso in due nazioni: la Corea del Nord e la Corea del Sud. Mentre la nazione settentrionale è isolata e impoverita, quella meridionale è prospera e avanzata.
Gli analisti ritengono che il miracolo economico della Corea del Sud possa essere spiegato per diversi motivi:
1) grandi gruppi aziendali controllati dalla famiglia (ad es. Samsung è controllata dalla famiglia Lee),
2) un'industria pesante protetta dallo stato ma gestita in modo efficiente,
3) un sistema educativo efficace in cui è investito il 5% del PIL,
4) la promozione di nuove tecnologie e
5) la motivazione della popolazione.
Foto: Fotolia - carlosgardel