Definizione di linguistica

Il termine linguistica è usato per designare la disciplina che si occupa dello studio scientifico della struttura delle lingue naturali e della conoscenza che i loro stessi oratori hanno di esse.

Quindi, la linguistica, come qualsiasi altra scienza, si concentra sullo studio e sulla spiegazione delle leggi che governano la lingua, spiegando a tutti come le lingue hanno funzionato in un determinato momento, il che ci permetterà anche di capire il loro funzionamento generale.

La linguistica attuale o moderna iniziò a svilupparsi nel XIX secolo, ma con la pubblicazione postuma del Corso di linguistica generale, pubblicata da uno dei più grandi studiosi della materia, Ferdinando di Saussure, la linguistica diventerà una scienza indipendente ma integrata alla semiologia, iniziando a porre particolare enfasi sulla distinzione tra lingua (sistema) e discorso (uso) e riguardo alla definizione di un segno linguistico. Quindi, già nel XX secolo, il noto linguista Noam Chomsky, ha aggiunto un aspetto fondamentale all'argomento, sviluppando quella che è nota come corrente di generativismo, che propone una nuova prospettiva sull'argomento, focalizzando e pensando al linguaggio come a processo della mente di chi parla e nella capacità innata che noi individui abbiamo di permetterci di usare e acquisire quel linguaggio.

Esistono diversi livelli attraverso i quali è possibile studiare la lingua come sistema senza lasciare nulla da parte, questi sono: il fonetico-fonologico (si concentra sullo studio di fonemi e suoni del linguaggio), morfosintattico (studia il parola, i meccanismi di creazione e formazione di questi, livello lessicale (studia le parole di una lingua), semantico (studia il significato dei segni linguistici).

In quanto, dal punto del discorso, il testo sarà considerato come l'unità superiore di comunicazione e quella pragmatica che ha il compito di studiare l'enunciazione e l'affermazione.

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