Definizione della legge positiva
I primi sono chiamati legge naturale o sostenitori della legge naturale, e i secondi sono positivi o sostenitori della legge positiva. In questo modo, la legge positiva è l'insieme delle norme giuridiche dettate da un'autorità competente che ha lo scopo di stabilire il bene comune.
Legge naturale contro legge positiva
Secondo la legge naturale, ci sono regole universali che tendono a stabilire giustizia all'interno della società. Nella misura in cui l'uomo è un essere sociale, la sua vita nella società deve essere giusta. Di conseguenza, il senso di giustizia come ideale della ragione umana è il fondamento della legge. In questo modo, le attuali leggi della legge positiva o oggettiva sono l'incarnazione concreta della legge naturale attraverso una serie di regole. Di conseguenza, la legge naturale determina e guida le diverse linee guida generali che verranno successivamente riflesse nella legislazione. Pertanto, una norma sarà equa quando soddisfa i criteri della legge naturale.
Secondo gli iuspositivisti, la fonte del diritto non è un diritto naturale di natura universale, ma la legge stessa. Pertanto, coloro che difendono questa visione si concentrano sullo studio del diritto così com'è e non tengono conto dei presunti valori universali e immutabili, come sostenuto dalla legge naturale.
Nonostante ciò, iuspositivisti non escludono altre possibili fonti di legge, come le usanze o la giurisprudenza. Tuttavia, sia l'usanza che la giurisprudenza devono essere sempre soggette alle leggi. Ovviamente, gli iuspositivisti ritengono che i giudici debbano essere fedeli interpreti della legge.
Una concezione del mondo occidentale
La visione della legge positiva si basa su quattro tesi fondamentali:
2) è destinato a garantire la certezza del diritto, ovvero la certezza della conoscenza preliminare di ciò che la legge è in modo che sia possibile prevederne le conseguenze,
3) la legge è un'opera umana e un fatto sociale strettamente convenzionale di ogni periodo storico e non dovrebbe dipendere da alcun giudizio di valore che sia universale e permanente e
4) La legge e la moralità sono realtà indipendenti, quindi una legge non è legittima perché esprime una posizione etica, ma perché è stata creata da un'istituzione competente.
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