Definizione canonica di bellezza
Il canone della bellezza in determinati periodi della storia
Tra gli antichi egizi, le donne bellissime erano quelle che tenevano i loro volti lontani dal sole, si truccavano gli occhi e le facce, indossavano parrucche ed eseguivano ogni tipo di cura del corpo per migliorare il loro fascino.
Nell'antica Grecia un uomo era piacevole alla vista o ai kaloskagathos se avesse un corpo armonioso, proporzionato e simmetrico, come evidenziato da "The Discus Thrower", la famosa scultura di Miron di Eléutereas.
Il concetto di bellezza femminile nel Medioevo aveva i seguenti criteri: capelli lunghi, pelle bianca, labbra sottili, fronte chiara, fianchi stretti e seno piccolo.
Nella Belle Epoque la donna considerata attraente aveva una silhouette a forma di S, con un busto generoso, vita stretta e fianchi larghi. Per ottenere questo effetto hanno usato corsetti che hanno mantenuto la vita compressa.
Le geishe del XIX e all'inizio del XX secolo rappresentavano il modello perfetto di bellezza femminile nella cultura giapponese. Il suo viso aveva un aspetto molto bianco a causa dell'effetto del trucco, i suoi piedi dovevano essere molto piccoli e i suoi capelli dovevano sfoggiare con diversi grandi ornamenti (il kanzashi).
L'ideale della bellezza maschile o femminile è soggetto a cambiamenti permanenti e a tutti i tipi di mode che finiscono per prevalere in alcuni settori della società.
Qualche decennio fa i tatuaggi nel mondo occidentale erano visti come una decorazione del corpo poco raccomandabile con scarso valore estetico e negli ultimi anni la moda del tatuaggio è diventata un simbolo estetico molto apprezzato.
Come l'amore, l'idea della bellezza è complessa da inquadrare
Nonostante ciò, diciamo che qualcosa o qualcuno è bello per noi se stimola i nostri sensi. In altre parole, il bello è tutto ciò che produce un'emozione intensa. Non sorprende che l'idea di bellezza dipenda dalla cultura in cui viviamo, dall'età, dal sesso e dall'apprezzamento soggettivo di ogni individuo.
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