Definizione di murale
I primi antecedenti del murale si trovano nella preistoria, ad esempio i dipinti rupestri che furono eseguiti su pareti di roccia nelle caverne dell'era paleolitica. A quei tempi, il più comune era l'uso di pigmenti naturali con leganti come la resina. Il dipinto sulle pareti prevalse quindi in questo periodo e in quello romano, ma per esempio declinò durante quello che fu chiamato tempo gotico, perché le pareti furono soppiantate da vetrate, ma tornarono fortemente nel Rinascimento con gli affreschi realizzati dal pittore Rafael in le stanze del Vaticano e la magnifica opera d'arte che Miguel Angel Buonarroti realizzò nella cappella di Sestina e che ancora oggi è ammirata da tutto il mondo che passa, per esempio.
Tra le principali caratteristiche di questo tipo di pittura che possiamo nominare è che deve sempre contenere in essa una sorta di storia, cioè azioni e situazioni che si verificano in un murale, che è anche comunemente chiamato film fermo.
La monumentalità dell'immagine e la poliangolarità che le verranno attribuite e che permetteranno di spezzare lo spazio piatto del muro sono un'altra delle sue caratteristiche salienti.
Tranne che nella preistoria, quando è stato fatto, in generale, il murale non è dipinto direttamente sul muro ma su un sottile strato intermedio, mentre la tecnica per eccellenza che il murale utilizza è quella dell'affresco, in questo caso la pittura Sarà posizionato sull'intonaco del muro ancora fresco.
D'altra parte, sebbene questa situazione si trovi nell'arte più vicina a questo momento, i murali non devono necessariamente essere dipinti, ma possono essere realizzati con mosaico o ceramica, per esempio.
Joan Miró, Gaudí e Josep Maria Seprt sono alcuni esempi di murali a mosaico.